In fondo alla sala, è esposto un corredo d’altare, formato da una bellissima croce d’altare, sei candelieri di misure differenti e quattro vasi con fiori, realizzati in bronzo dorato e legno dipinto.
Di particolare bellezza sono le giare con doppia ansa, decorate con grappoli d’uva e teste di cherubino alate, su cui s’innestano serti di fiori in lamine d’argento in parte dorate. L’abilità e la perizia dell’artista sono tali da riprodurre diverse tipologie di fiori, tra cui riconosciamo rose, anemoni, tulipani, fiori in bocciolo o a corolla aperta, realizzati con minuziosi particolari. Sec. XVII.
Completa la decorazione dell’altare, un delicato paliotto in seta gialla laminata oro sul quale applicazioni in argento sbalzato e cesellato riproducono festoni con fiori e frutta, secc. XVII – XIX.
Nelle vetrine laterali troviamo croci in corallo rosso e rame dorato di diverse misure del secolo XVII e un bellissimo ostensorio raffigurante sulla base la scena biblica del Sacrificio d’Isacco; l’opera, realizzata con un estremo realismo colpisce per la straordinaria espressività dei personaggi. Sulla base, in rame dorato, Isacco giace a mani legate, con gli occhi bendati, sulla catasta di legno.
Abramo, rivolge lo sguardo verso il cielo e innalza il pugnale per compiere il sacrificio, quando l’angelo, raffigurato in alto alla composizione, tende la mano verso il suo pugno, per fermarlo.
La raggiera, in argento dorato, è decorata con smeraldi e diamanti. Un’iscrizione sul retro riferisce il nome della donatrice, Soru Beatrice Minutolo e la data 1724.
Nelle altre vetrine laterali un bellissimo corredo di statuette portapalma fiorita; il fusto raffigura delle donne, sedute su una sfera dorata cinta dai segni zodiacali, nell’atto di sorreggere un quadretto raffigurante scene della vita della Madonna. Al di sopra di esse una palma fiorita in argento. Sec. XVIII
Nella stessa sala una statua reliquiaria raffigurante Santa Rosalia in argento sbalzato e cesellato. L’opera, come indicato dall’iscrizione sul piedistallo, fu donata dal Senato Palermitano nel 1673.
Raffigura la Santa con il capo coronato da una ghirlanda di rose, vestita con abito riccamente decorato a motivi floreali, ricoperta da un mantello, a chiusura del quale si trova una teca contenente la reliquia. La statua poggia i piedi su un’aquila ad ali spiegate, simbolo della città di Palermo, che regge nel becco un giglio.
Nel piedistallo un’iscrizione reca incisi i nomi del re Carlo II di Spagna e di Sicilia, della regina Maria Anna e dei senatori palermitani che ne fecero dono e la data 1673.